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23 Ma il Gaia, che ormai s'era liberato da ogni inquietudine, corse via senz'attendere le tarde decisioni del letterato abituato alla lenta lima. E, per nettare il lieto animo da ogni nube, Mario pensò: "Quando gli darò la provvigione, l'accompagnerò con un bel bacio. Sarà uno sforzo, ma io debbo essere giusto". Non tutto il Gaia aveva previsto. Intanto fu il Brauer che andò alla Banca pregatone da Mario che era dovuto restare in ufficio. Il Brauer s'attenne coscienziosamente alle istruzioni avute: consegnò l'assegno per l'incasso, e prescrisse la restituzione senza protesto per il caso di rifiuto. Ma l'impiegato ch'era un amico del Brauer lo consigliò di garantirsi il cambio della giornata, e al Brauer che sapeva dei salti sorprendenti dei cambii di quei giorni, la bontà del consiglio parve tanto evidente che lo seguì senza sentire il bisogno di domandare l'autorizzazione di Mario. Il quale, perciò, assieme alla ricevuta dell'assegno, ebbe un cedolino in cui la Banca gli dichiarava di aver comperato da lui duecentomila corone al prezzo di settantacinque lire per cento corone da consegnarsi entro il Dicembre. Mario piegò insieme i due documenti e li ripose accuratamente nel suo cassetto. Nè Mario nè il Brauer s'accorsero di aver venduto una cosa che forse poteva anche non esistere. Il Brauer si rammaricò che il Westermann non se la fosse pensata una quindicina di giorni prima, perchè in confronto ad allora Mario perdeva cinquantamila lire. Mario si strinse sorridendo nelle spalle: Una falcidia del denaro non aveva importanza visto che poi il successo non si trovava falcidiato. Un'altra cosa il Gaia non aveva preveduto. Alcuni giorni dopo il Brauer apprese di certe difficoltà finanziarie dei due fratelli, e indusse Mario ad accettare un prestito di tremila corone, poichè non era giusto che penasse quando tanti denari stavano già viaggiando al suo indirizzo. Quel denaro fu prezioso per Mario. Comperò un mondo di cose ed ognuna di esse era un segno tangibile del suo successo. Per qualche sera i due fratelli rinunziarono alla lettura, per ammirare i nuovi mobili acquistati, che brillavano fra quei mobili dalle stoffe stinte, che li avevano visti nascere. Fecero anche una lista degli oggetti che avrebbero acquistato quando il denaro dovuto a Mario sarebbe stato incassato. Tutto era allora molto caro, ma a Mario pareva che il suo denaro fosse stato molto a buon mercato. Certo, nel frattempo, oltre che il successo, anche il denaro aveva acquistato per lui una grande importanza.  | 
 23 Pero Gaia, que se había liberado ya de cualquier   inquietud, se fue sin esperar las decisiones lentas del literato que era   acostumbrado a tomarlas lentamente. Para despejar el ánimo alegre de   cualquier duda Mario pensó: " Cuando le daré la provisión la voy a   acompañar con un beso bello. Tendré que hacer un esfuerzo, pero tengo   que ser justo." Gaia no había previsto todo. Envez de Mario, que teniá   que darse en la oficina, era Brauer, rogado de Mario, que se fue al   banco. Brauer se atuvo concienzudamente a las instrucciones recibidas:   Presentó la letra de cambio para cobrar y dió la instrucción que se lo   restituyera sin letra de protesta en el caso de que se lo negara. Pero   el empleado era un amigo de Brauer y le aconsejó de dejarse garantizar   el cambio del día. A Brauer que conocía los saltos bruscos de los   cambios en estos días este consejo le pareció tan evidente que asintió   sin preguntar la autorización de Mario, el cual recibió, junto con el   recibo de la letra de cambio un billete en el cual el banco le aseguró   de haber comprado de él doscientos mil coronas al precio de setenta y   cinco lire por cien coronas a cobrar en diciembre. Marió dobló los dos   documentos y los metio esemeradamente en su cajita. Ni Mario ni Brauer   se dieron cuenta que a lo mejor habían vendido una cosa que a lo mejor   no existía. Brauer se lamentaba que a Westermann esto no se le había   ocurrido quince días antes, porque en comparación con este tiempo Mario   perdía cincuenta mil liras. Mario se encogio de hombros riendo: Una   perdida de dinero no tenía importancia previsto que después el éxito no   sería disminuído. Había otra cosa que el Gaia no había previsto. Un par   de días después Brauer supo de ciertas problemas financiarias de los dos   hermanos y indujo Mario a tomar un préstamo de tresmil coronas, porque   no era justo que viviese en la penuria mientras tanto dinero ya estaba   viajando a su dirección. Este dinero hacía falta a Mario. Compró   cantidad de cosas y cada una de estas era un signo tangible de su éxito.   Por algunas noches los dos hermanos renunciaron a la lectura, para   admirar los nueves muebles adquieridos, que brillaban tanto entre los   muebles de capas desteñidos, que los habían visto crecer. Hicieron   también una lista de los objetos que tenían que comprar cuando el dinero   de Mario hubiese llegado. Todo era ahroa muy caro, pero a Mario parecía   que su dinero fuera mucho y el mercado a buen precio. No cabe duda,   entretanto, aparte del éxito, también el dinero había adquirido para él   una gran importancia.  
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